Tutte le processioni hanno in comune un processo identico per quanto riguarda gli oggetti simbolici portati dai partecipanti: la foggia delle loro vesti – diversa solo nel colore a seconda della confraternita, con preferenza per il bianco per le processioni che si tengono all’alba del Venerdì Santo e nero per quelle tenuto più tardi quella sera. Inoltre, lo struggente coro del Miserere, con la banda musicale in testa al corteo processionale che esegue la famosa marcia funebre dall’Opus 35 di Chopin. fine del 1600 e che, soprattutto tramite i Gesuiti, allora numerosi nella penisola, si adoperarono per diffondere questo rito penitenziale tipico della Controriforma spagnola. Croci, il martello e i chiodi, la corona di spine, le fruste insanguinate, la spugna imbevuta di aceto, il Velo della Veronica, le lance, i dadi, il gallo, oggetti che ricordano la Passione e Morte di Cristo detti i “martiri”, si alternano nella luce cupa di torce e lampade, creando un’atmosfera snervante di ricordo e misticismo nella folla silenziosa di spettatori. Al mattino viene portata in processione la statua della Madonna, che rappresenta la Madre alla ricerca del Figlio. Alla sera la Madonna Addolorata, in lutto per la fine della vita terrena del Figlio, è accompagnata da un’effige del Cristo Morto.